Perche il recupero di dati da un RAID / NAS è una operazione sicura e non si rischia di peggiorare la situazione? Semplice, un laboratorio professionale non lavora mai direttamente con i dischi del cliente.
La nostra procedura in breve è:
Step A – Diagnosi
Ogni disco del raid deve essere sottoposto ad un’attenta diagnosi che comprende l’individuazione dei dischi danneggiati e del tipo di danno inclusa l’eventuale verifica in camera bianca. La diagnosi gratuita è inclusa nel prezzo del recupero di dati, si paga solo se il recupero non ha successo.
Step B – Clonazione, il recupero in camera bianca dei dischi guasti
Il disco che sarà utilizzato per il tentativo di recupero di dati è un clone del disco del cliente, una copia perfetta dell’originale. Per clonarlo sarà utilizzata la sonda magnetica, un apparato che non solo clona il disco, ma nello stesso momento gestisce in modo intelligente le zone del disco dove non è più possibile leggere i dati (bad sectors), permettendo di massimizzare il risultato minimizzando il rischio, per il disco originale, di subire ulteriori danni. Questo non è possibile senza l’utilizzo di apparati specifici, consigliiamo di non farlo a casa o in azienda!
Ecco perchè la lavorazione di recupero dati da NAS è sicura: utiliazziamo i dischi copiati, mentre gli originali vengono trattati con massima cura.
Eventuali dischi fisicamente danneggiati saranno sottoposti a lavorazioni di recupero dati anche in camera bianca, se necessario, per tentare in seguito una clonazione. Spesso senza il recupero dei dischi chiave, la successiva ricostruzione non è possibile,
Step C – Determinazione del file system e del livello di raid
In questa fase si deve individuare come era fatto inizialmente il raid. Per i NAS, spesso abbiamo già disponibili le informazioni, grazie a centinaia di casi già classificati e risolti. Per i server RAID o per i NAS sconosciuti, partiamo con un’analisi dei singoli dischi con il programma per la lettura esadecimale. Cerchiamo di identificare il file system ed eventuali altri elementi utili per diagnosticare la situazione e per delineare una prima ipotesi di ricostruzione. E’in questa fase dove l’esperienza e conoscenza sono il fattore chiave del successo.
Step D – Ricostruzione e ripristino del volume
Ricostruzione è la fase cruciale. Con strumenti software che simulano un controller raid, si leggono i dati con la stessa logica, di come venivano distribuite le informazioni sui dischi durante il normale funzionamento. Ottenendo l’integrità del raid, si verifica la qualità dei dati.
Il Ripristino del volume è la fase finale. Ci sono diversi casi che subentrano durante la ricostruzione e ripristino, come per esempio la presenza di volumi iSCSI, LV o altri fattori che aumentano la complessità.
Spesso solo durante le fasi finali si scoprono i danni recati successivamente al guasto come ad esempio da un rebuild andato male. In tale caso i dati sono corrotti.
Salvo i casi dove l’utente ha compromesso il raid facendo azioni sconsiderate (vedi ns. consigli di cosa NON fare) , solitamente si raggiunge l’obbiettivo di ricostruire il filesystem con i dati desiderati, inclusa la struttura originale delle directory e dei nomi.
Step D – Copia dei dati, file list e verifica, pagamento e spedizione
La fase finale, quella più felice per tutti è l’estrazione dei dati e la loro copia su un nuovo supporto, solitamente un hard disk USB. I dati copiati saranno sottoposti ad un controllo di qualità a campione o tramite programmi specifici, sarà in seguito preparata la lista dei file recuperati ed inviata al cliente per la verifica e conferma.
In seguito al pagamento effettuato, spediamo i dati recuperati al cliente.
Step E – Backup in Cloud
Diamo la possibilità di attivare gratuitamente un Backup in cloud. Ogni nostro cliente ha il diritto di una prova estesa e gratuita del backup in cloud, oltre ad un prezzo speciale per l’attivazione nel caso di abbonamento. Con un costo minore di un caffè al giorno, non perderete mai più i vostri dati. Avete la nostra parola!